L'Antitrust ha avviato un'inchiesta: le accuse shock contro Armani e Dior 
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’Antitrust ha avviato un’inchiesta: le accuse shock contro Armani e Dior 

Sfilata di moda

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria contro alcune società dei gruppi Armani e Dior: quali sono le accuse.

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di alcune società dei gruppi Armani e Dior per presunte violazioni delle norme del Codice del consumo.

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Le accuse riguardano possibili condotte illecite nella promozione e nella vendita di articoli e accessori di abbigliamento.

Nonché, come riportato da Notizie.virgilio.it, la mancata osservanza degli standard di sicurezza sul lavoro lungo la filiera produttiva.

Giorgio Armani
Giorgio Armani

Le accuse dell’Antitrust su Armani e Dior

Attraverso una nota diffusa mercoledì 17 luglio, l’Antitrust ha affermato di aver avviato un’istruttoria nei confronti di due società del gruppo Armani (Giorgio Armani S.p.A. e G.A. Operations S.p.A.) e di tre del gruppo Dior (Christian Dior Couture S.A., Christian Dior Italia S.r.l. e Manufactures Dior S.r.l.).

L’obiettivo di questa inchiesta è chiarire le possibili dichiarazioni ingannevoli riguardo alle condizioni di lavoro e al rispetto della legalità presso i fornitori di queste aziende.

Secondo l’Autorità, le società potrebbero aver: “Presentato dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale non veritiere, in particolare riguardo alle condizioni di lavoro e al rispetto della legalità presso i loro fornitori“.

Mentre avrebbero utilizzato forniture provenienti da laboratori che impiegano lavoratori con salari inadeguati, orari di lavoro oltre i limiti di legge e condizioni sanitarie e di sicurezza insufficienti.

L’istruttoria dell’Antitrust, come è stato specificato nella nota, è stata avviata anche a seguito delle indagini della Procura di Milano.

La replica del gruppo Armani

Il gruppo Armani ha risposto all’avvio dell’istruttoria con una nota ufficiale. “Prendiamo atto dell’inizio di un procedimento per asserite pratiche commerciali scorrette che sarebbero relative ad alcuni aspetti della comunicazione istituzionale,” si legge nella dichiarazione.

La casa di moda ha, inoltre, affermato che le società coinvolte “assicurano piena collaborazione con l’Autorità procedente, ritengono infondate le ipotesi delineate e sono fiduciose che gli accertamenti avranno esito positivo“.

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ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2024 15:26

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